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Dal CNR al CNTA: la nascita di un nuovo Ente. PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Mercoledì 27 Maggio 2015 00:00

CNTA, Consiglio Nazionale dell’Amministrazione Tecnica, questa sembra essere la sigla che denominerà il nuovo Ente che sta per prendere il posto del CNR, grazie all’operato dell’attuale dirigenza del CNR, alacremente e fattivamente sostenuta da una parte consistente del sindacato.

Stiamo naturalmente parlando della rimodulazione delle piante organiche, ultimo atto di un lungo, sottorraneo, ma inesorabile processo di trasformazione del CNR, di cui la nascita del nuovo Ente sancirà il coronamento.

Veniamo ai fatti:

1991,  prima della contrattualizzazione  del pubblico impiego la distribuzione del personale degli enti pubblici di ricerca era stata fissata dal D.P.R. 12 febbraio 1991, n. 171.

A tale data si stabiliva (art 13, comma b)che per i i ricercatori  la dotazione organica del I livello fosse il 20 % del totale, e quella del II e III livello del 40 %. Veniva inoltre stabilito che la dotazione organica del I e II livello NON potesse essere mai inferiore rispettivamente al 10% ed al  20% del totale.

A titolo esemplificativo per gli altri livelli,  per i funzionari amministrativi si stabiliva che la dotazione organica fosse equamente distribuita 50% e 50% fra il IV e V livello.

La   dotazione organica complessiva del profilo di collaboratore tecnico enti di ricerca era invece distribuita nella misura del 25% sul IV livello, 35% sul V livello e del 40% sul VI livello.

Dal 1993 la contrattualizzazione del pubblico impiego dà un ruolo ai sindacati nella negoziazione dei contratti. Nel vari CCNL che si susseguono vengono previste una serie di misure per la progressione di carriera dei ricercatori, quasi sempre disattese, mantenendo la dotazione sensibilmente  sotto organico. Per i livelli IV-IX (e poi IV-VIII)  vengono invece stabiliti meccanismi quasi automatici di progressione che fanno sì che in genere il numero di domande superi il numero dei posti a disposizione per la progressione.

2013- La dotazione organica contenuta nel DPCM 22-1-2013 su proposta dagli enti fotografa l’anomala disparità concretizzatasi negli anni fra i livelli I-III e IV-VIII.

Per il CNR la dotazione organica prevede 512 unità per  I livello, 1150 per il  II livello e 2846 III livello, per una proporzione dell’11,3% del totale per il I livello  ed il 25,5 % per il II livello, ovvero molto vicino a quanto nel 1991 era previsto come minimo.

Se però si guardano i dati reali, ci si rende immediatamente conto che la situazione è ben peggiore, e che i limiti a suo tempo fissati dal legislatore sono ad oggi ampiamente violati. Infatti, i livelli apicali per i ricercatori sono ben al di sotto di quello che era previsto per il livello minimo, poiché ad Aprile 2013 risultano in servizio presso il CNR 277 I livello, 935 II livello e 3759 III livello, per un totale di 4971 ricercatori a tempo indeterminato. Sotto la spinta del sindacato, e dei burocrati CNR spesso appartenenti a quella mostruosità giuridica dei tecnologi amministrativi-gestionali (cf nota 1) , la percentuale dei I livello è quindi del 5,5 % del totale (molto al di sotto del minimo invalicabile del 10% previsto dal DPR del 1991),  i II livello al 18,8% del totale, cioè al di sotto del minimo del 20 % del ‘91 e meno della metà della pianta organica prevista inizialmente.

Peraltro sembra che l’eccesso di tecnologi amministrativo-gestionali abbia portato il CNR a supplicare l’ANVUR di non conteggiare costoro ai fini del precedente VQR ma solo i tecnologi “supporto alla ricerca”. In pratica, equiparati ai ricercatori quando c’è da prendere lo stipendio, non equiparabili ai ricercatori quando c’è da produrre risultati.

E’ quasi del tutto superfluo constatare che fra i Funzionari di amministrazione il discorso è del tutto invertito, vi sono 115 IV livello e appena 39 V livello, laddove il legislatore prevedeva nel 1991 una parità del 50% fra i livelli dei funzionari amministrativi. Analogamente i CTER vedono ben 626 posti al IV livello,  432 al V livello e 714 al VI livello (1772 in totale), per una distribuzione percentuale di 35 % (IV livello),  25 % (V livello) e 40 % (VI livello), con un’inversione di percentuale fra livello apicale e livello intermedio rispetto a quanto previsto dal DPR del 1991.

Inoltre, stante il diverso livello di saturazione per i CTER (il IV) e per i Collaboraori di Amministrazione (il V) si è assistito a stupefacenti cambi di mansioni. A titolo esemplificativo, nell’Amministrazione centrale si contano ben 151 CTER (=65 (IV)+51 (V)+35 (VI))

Questo il capolavoro compiuto da 25 anni di sindacalizzazione del comparto ricerca ed è in questo quadro che occorre analizzare la vicenda della rimodulazione della pianta organica.

In sostanza la triplice sindacale, CGIL-CISL-UIL, non vedendo più spazio per ampliare la sua opera di trasformazione del CNR in ente amministrativo in cui i ricercatori sono al servizio dei burocrati, ha previsto di tagliare sic simpliciter la pianta organica dei livelli apicali dei ricercatori per finanziare le 417 assunzioni previste dal piano CNTA.

Questo mentre in altri enti di ricerca omologhi, come l’INFN  in cui il ruolo del sindacato non è riuscito ancora a sovvertire le finalità dell’Ente il rapporto fra i livelli dei ricercatori è molto vicino a quel 20% (I livello), 40% e 40% per II e III che il legislatore nel 1991 aveva considerato essere auspicabile.

Non sarebbe opportuno che il CNR andasse verso questa percentuale, liberando posti in organico per i III livello (attualmente saturo) per effettuare nuove assunzioni ? Ci si stupisce ancora che l’INFN si muova in modo organico in occasione della Valutazione della qualità della Ricerca ?

Ci si stupirà in un prossimo futuro se in occasione della VQR i ricercatori, almeno quelli che hanno a cuore la dignità del proprio ruolo, promuoveranno nuovamente un boicottaggio dell’Ente fin quando esso è governato da simili burocrati?

Ci si stupisce che i giovani dottori di ricerca fuggono dal paese quanto vedono un diplomato inquadrato come CTER guadagnare più di loro?

 

 

nota 1: La mostruosità dei tecnologi amministrativo-gestionali è fatta per erodere ulteriormente la percentuale dei ricercatori e tecnologi per promuovere funzionari di amministrazione, o peggio,  per chi non avrebbe neanche i titoli idonei per ricoprire il profilo di funzionario di amministrazione, come la laurea al settore di applicazione prevista dal DPR 171 per i funzionari amministrativi.

Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Maggio 2015 10:35
 
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