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Un vero ricatto: diritti contro soldi PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Domenica 07 Giugno 2020 22:43

Come qualificare diversamente l’incredibile giravolta dell’Amministrazione Centrale che, dopo aver giurato e spergiurato che il buono pasto non poteva essere erogato in modalità di lavoro agile, mal interpretando per dolo o incompetenza inesistenti direttive del Governo, ha riconosciuto il buono pasto retroattivamente dal 1 aprile ?

 

Misteriosa poi la scelta della data, forse per dare il senso di un pesce d’aprile per il personale?

Non si tratta infatti di un tardivo quanto opportuno ripensamento ma di un inqualificabile baratto.


L’Amministrazione intende concedere quello che è un diritto contrattuale solo a coloro che sottostaranno alla forca caudina della compilazione dei flussi di monitoraggio sulla famigerata scrivania digitale.


Si era capito che lo sciopero proclamato dall'Assemblea dell’11 maggio, appoggiato da Articolo 33 e USB, ha messo in profonda crisi l'Amministrazione Centrale sul terreno a lei più congeniale: la burocrazia. Tuttavia, mai avremmo immaginato che per sabotare uno sciopero sarebbe arrivata al punto di mostrare apertamente la sua vera faccia, di cui certo non ci stupiamo.


Sorprende in termini positivi il sussulto di orgoglio della GGIL che ha rifiutato la sigla dell'accordo evidenziando il ricatto perpetrato dall'Amminisatrazione Centrale, e stupisce la sigla da parte di ANPRI, che in modo contraddittorio dopo una lucida analisi che coincide con quella qui riportata si accontenta di una pseudo-vittoria di Pirro a discapito della dignità di Ricercartori/Tecnologi. Constatiamo purtroppo che il parco munizioni di freccette in dotazione ad ANPRI contro i panzer dell'Amministrazione Centrale non si è esaurito.


Sia pur con l’ambiguità che appartiene all’amministrazione CNR, le indicazioni sul “ritorno” all’autocertificazione dell’attività fuori sede (diritto mai negato se non dalla fantasia pandemica del DG) confermano infatti l’assunto alla base dello sciopero: il contratto già garantisce ai R/T la flessibilità necessaria a lavorare presso il proprio domicilio, in virtù dell’autonomia sancita dalla costituzione, cosa ben diversa da lavoro agile da impiegati di concetto partorito dal CNR senza distinzioni di ruolo.


Davanti a questo ricatto, la risposta dell’assemblea dello scorso 4 giugno è stata esemplare: proseguire lo sciopero della mancata compilazione dei flussi perché le ragioni alla base si sono rafforzate dopo l’accordo.


Ma oltre a invitare alla prosecuzione della protesta, va esercitata la tutela dei propri diritti.

Lo ribadiamo ancora una volta : il buono pasto é un diritto dei lavoratori, senza distinzione di livello e mansioni, espressamente previsto dalla legge per chi è in smart working e nessun accordo può escluderne o limitarne la fruizione (art.20 d. Lgs.81/17).


A tal fine, Articolo 33 offre completa e gratuita copertura legale (sarebbe gradita in cambio un’iscrizione che, ricordiamo, costa la folle somma di 0,05€ al mese) per coloro i quali intendono avviare un’azione legale, ottenendo così anche i buoni pasto del mese di marzo.


 

  • Invitiamo tutti i Ricercatori e Tecnologi indipendentemente dal fatto che abbiano o meno autocertificato la propria attività fuori sede e in vista dell’azione legale, ad inviare alla propria amministrazione una dichiarazione ai sensi dell’ art. 5 comma 6 del CCNL 1998-2001 di aver svolto attività lavorativa superiore alle 6 ore per i giorni per cui si richiede l’attribuzione del buono pasto (cf. modello allegato).

  • Invitiamo poi tutto il personale che intende avviare l’azione legale ad inviare un email a : Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

  • Consigliamo inoltre a tutti i Direttori e Responsabili di struttura di trasmettere all’amministrazione centrale la richiesta dei dipendenti afferenti a tali strutture, per evitare una pesante condanna alle spese come avvenuto nel caso del collega di Bologna illegittimamente sanzionato, il cui direttore è stato condannato al pagamento di 25.000€ di spese legali.

 


Infine, un accordo come quello siglato lo scorso 29 maggio è certamente antisindacale e ci aspettiamo che le sigle legittimate a farlo lo impugnino ex. art.28 dello Statuto dei Lavoratori, essendo teso a limitare uno sciopero indetto.


Articolo 33 lo farà, con i mezzi che la legge concede. Così come segnaleremo alla Corte dei Conti il contenzioso inutile che l’amministrazione del CNR ingenera, con un danno economico oltre che all’immagine dell’Ente.

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Giugno 2020 08:34
 
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