Il caso Di Bitetto- 2a puntata: fatti noti al CNR ? Stampa
Scritto da Administrator   
Martedì 28 Gennaio 2020 23:36

Siamo a fine marzo del 2017 e le indagini, di quello che si sarebbe poi rivelato il maggior scandalo che ha, finora,  coinvolto il massimo vertice amministrativo del CNR, subiscono un’improvvisa accelerazione.

Come dicevamo nella prima puntata di questo viaggio nell’inchiesta Di Bitetto, fino a marzo 2017 le indagini sono circoscritte a poco più che gonfiabili e telefonini e stagnano.


L’inizio dell’inchiesta LoscaRicerca© su Articolo 33 e l’annuncio della puntata di Report, originata dalle risultanze di quella inchiesta, mettono in agitazione la direzione generale del CNR. Al CNR viene organizzata una riunione per decidere la linea, mentre gli inquirenti si risvegliano e mettono sotto intercettazione le utenze di un vasto numero di persone, a vario titolo coinvolte nell’indagine.


Come riporta l’ordinanza del GIP : “Le intercettazioni, lette nel loro susseguirsi, consentono di affermare che i fatti oggetto di contestazione erano noti a chi operava nel CNR ma tutti temevano il forte gruppo facente capo al Di Bitetto, indicato come il vero regista, con contatti sia a Napoli sia a Capogranitola “.


Un inequivocabile atto d’accusa nei confronti dell’amministrazione del CNR.  Ma cosa intendono esattamente gli inquirenti ?

 

Singolare la circostanza accertata dagli inquirenti che "il Dirigente del CNR (Fabrizio Tuzi) nel 2005 rilasciò il badge ad undici soggetti, tra i quali compaiono il D'Anselmi Paolo ed il Simone Morganti, quali collaboratori della D'Anselmi Editori S.r.l." I soggetti esterni al CNR, perno dell'indagine, non erano quindi tanto esterni visto che ad essi erano stati rilasciati 11 badge e visto che D'Anselmi e Morganti "avevano una stanza in uso presso il CNR, p.le Aldo Moro 7",  come riferisce Cilli, uno degli indagati parlando di una riunione del 2014.


Ci sono poi alcuni passaggi delle intercettazioni che meritano di essere analizzati.


Significativo quello in cui l’allora direttore ff dell’IAMC (per nostra conoscenza non indagato) minaccia di attivare un procedimento disciplinare all’ex direttrice dell’IAMC Laura Giuliano che, opponendosi all’andazzo affermatosi negli anni della precedente direzione, ha interrotto il flusso di contratti e segnalato numerose anomalie.

In data 27/3/17 l’allora direttore ff, parlando con Di Bitetto, afferma  “io alla Giuliano avevo vietato di rilasciare dichiarazioni … quando lei mi aveva chiesto l'autorizzazione a parlare con Report, io gli avevo detto tu puoi parlare con Report delle cose che stai facendo lì in Francia, ma non puoi parlare delle cose che riguardano l'istituto.. lei ovviamente ha disobbedito....io spero che l'Ente mi supporti stavolta a fare un'azione disciplinare seria nei confronti di un dipendente che ha disobbedito al proprio direttore..”, il DG gli risponde “certo, certo“ e il direttore ff, che ha scambiato il CNR per una caserma, conclude :“almeno cominciamo da là, poi dopo vediamo”.

Il direttore ff, oltre ad ignorare la geografia visto che Laura Giuliano lavorava nel principato di Monaco e non in Francia, aveva accesso alla contabilità dell’IAMC e poteva quindi, con cognizione di causa, analizzare i numerosi contratti stipulati in precedenza nel suo istituto. Tali contratti, emersi con LoscaRicerca©/Report sono infatti la base dell’ordinanza di custodia cautelare, ma il direttore "sceriffo" non si preoccupa di approfondire cosa è davvero accaduto nell’istituto che si trova a dirigere, dopo le dimissioni di Laura Giuliano. E’, invece, focalizzato ad aprire un procedimento disciplinare per le dichiarazioni che l’ex direttrice ha reso a Report in una puntata che lui stesso afferma di non aver neanche visto, considerando evidentemente inutile guardare una trasmissione in gran parte incentrata su malversazioni avvenute nell’ istituto da lui diretto.

Cosa voleva davvero intendere il direttore ff dell’IAMC quando dopo un “cominciamo di là”- ovvero dal provvedimento contro Laura Giuliano (che per la cronaca non avrà alcun esito)- conclude con un “poi vediamo” che suona davvero inquietante? Cosa voleva vedere dopo il direttore/sceriffo? Possibile che non sentisse il dovere morale di capire cosa fosse successo nell’istituto da lui diretto in quel momento e sentisse, invece, la necessità di rassicurare l’allora DG che era desideroso di attivare un procedimento disciplinare nei confronti di Laura Giuliano ?


Significativa per rendere conto del clima di timore verso il gruppo che fa capo a Di Bitetto, come affermano gli inquirenti, per non dire di completo asservimento ai voleri del DG, una telefonata fra Di Bitetto e un’alta dirigente del CNR in data 11/4/17.

Il tono con cui l’allora DG le si rivolge non lascia spazio ad equivoci: “sarà il caso che scendi, con 140 patate l'anno puoi rispondere ai messaggi rapidamente o vuoi che ti tolgo l'incarico prima che mi fanno dimettere, io posso operare tutte e due le cose. ok?! “

“E’ venuto su da me Tatarelli per quella cosa dei trin....e company.....van....” risponde la dirigente,

e Di Bitetto incalza: “che vuol dire Firm e Trin della cosa...... sono io che governo quella cosa, quindi se vuole viene da me, sennò non passa niente. Non fatevi le pastette dietro perchè vi sbrago ....chiaro?!”


Il dialogo, se lascia intendere da un lato il comprensibile nervosismo dell’allora DG per l’indagine che monta, evidenzia anche l’atteggiamento da padre padrone dell’Ente in cui tutti lo temono e sono – o dovrebbero essere- a sua disposizione.


Ma in quei giorni la preoccupazione principale dell’ex DG,  e della quasi totalità del vertice del CNR,  è quella di evitare la commissione di indagine che viene richiesta sulla galassia D’Anselmi.

Conosciamo l’esito finale: la commissione non vedrà mai la luce e il vertice del CNR preferirà attendere l’esito dell’indagine giudiziaria senza mostrarsi capace di fare pulizia dall’interno, pur avendone l’occasione.

Perché questo è accaduto ? Chi e cosa  la blocca ?

La spiegazione è nelle intercettazioni oggetto della terza puntata di questo viaggio nell’inchiesta Di Bitetto

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 29 Gennaio 2020 21:18