Home Documenti Lettere Commenti e proposte alle modifiche dello Statuto del CNR
Commenti e proposte alle modifiche dello Statuto del CNR PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Lunedì 17 Giugno 2013 22:34

Nel silenzio imperante al CNR qualcosa comincia a muoversi a seguito della proposta di Modifica dello Statuto, proposta dal Direttore Generale all'attenzione del CdA del CNR, i direttori di Istituto fanno pervenire le proprie osservazioni con una lettera indirizzata a Presidente del CNR, DG e CdA.

Anche i ricercatori fanno la propria parte e due dei partecipanti all'incontro CNR 2.0 (F. Ricci e G. Sirilli) hanno analizzato criticamente il testo per vedere in che misura esso fosse corrispondente alle attese dei ricercatori ed alle promesse fatte dal presidente Nicolais in quell'occasione.
Per discutere e proporre miglioramenti allo statuto si possono seguire due strade:
  1. proporre uno statuto veramente in linea con le necessità del Paese ma per fare cio' occorre avviare una riflessione seria non solo sul CNR ma sulla rete degli enti ;
  2. correggere, eliminando le maggiori nefandezze, muovendosi in una visione di migliorare restando in un sistema ricerca attuale, ossia manteniamo in piedi il presente.

Secondo noi la prima e' una soluzione da percorrere (soluzione migliore) ma va discussa anche al di fuori del CNR, anche se dobbiamo contribuire con la ns esperienza all'interno del mondo della ricerca; è un percorso di qualche mese al minimo e per ora non ci sono le condizioni per attuarla.

La seconda ci ha guidato nella proposta di modifica: 
l'idea e' il rispetto della carta europea, evitando la chiusura in se stesso dell'ente, ossia pseudoautonomia (quella permessa dal decreto) e collaborazione con il mondo esterno, oltre al reale rispetto dei principi quali partecipazione, trasparenza, democrazia, etc.

Il Presidente Nicolais vuole 7 micro-cnr, come ha piu' volte affermato e come si sta configurando oggi il CNR; la filosofia che guida da lettura delle presenti modifiche è la seguente: 
  • Le modifiche sono state apportate in modo che, come per il CNR, ogni dipartimento (micro-cnr) ha un cda (consulta dei direttori) e un consiglio scientifico: ma non esiste un direttore esterno del dipartimento e sono diminuiti i compiti del dipartimento che ora e' un organo piu' coordinante.
  • Meno potere al DG (ora ha piu' compiti da presidente ed infatti sembra essere piu' un presidente che un DG) e piu' rappresentanza eletta interna: gli esterni ci sono a vari livelli come "consigliori" (sono presenti in tutti i consigli e anche nel comitato d'istituto).
  • Purtroppo tutti i Consigli possono avere max 10 elementi per decreto: allora i consigli hanno commissioni aperte e consultazioni on line, con conseguente massima trasparenza.
  • Fabrizio Ricci non ho messo la consulta dei ricercatori, ma la sua filosofia e' in tutti i consigli
  • Rimane aperto il problema degli istituti, che diverranno sempre piu' grossi e quindi risulta importante il ruolo delle UOS, ma per la definizione dei UOS e quindi per un dettaglio degli istituti, ci pensera' il ROF.
Infatti con il ROF, oltre alle UOS, occorrerebbe vedere di:
  • migliorare l'interdisciplinarieta',
  • la collaborazione tra gruppi,
  • favorire la ricerca fondamentale senza punire quella applicata,
  • migliorare la situazione del precariato e del sotoinquaramento
  • favorire la dinamicita' della ricerca,
  • l'apertura al territorio come trasferimento e innovazione,
  • il ruolo del tecnologo,etc.

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Giugno 2013 10:08
 
Copyright © 2024 . Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.