Agile ma non veloce: smart working al CNR |
Scritto da Administrator |
Giovedì 05 Marzo 2020 10:54 |
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha un’occasione storica per colmare il ritardo accumulato con gli anni nel facilitare lo Smart Working. La successiva Direttiva del presidente del Consiglio n.3 del 2017 ha fornito gli indirizzi per l’introduzione di nuove modalità di organizzazione del lavoro basate sull’utilizzo della flessibilità lavorativa, sulla valutazione per obiettivi e la rilevazione dei bisogni del personale dipendente, anche alla luce delle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
b) (dis)culturale: l’ostinato rifiuto di riconoscere la specificità dell’orario di lavoro per Ricercaori/Tecnologi; il lavoro agile seppur di fatto non oneroso per l’Ente è tuttora una chimera a vantaggio dell’obsoleto telelavoro oneroso per l’Ente (solo nell’ultima applicazione ha comportato un onere complessivo di bilancio di 318.537,10 € : 1.813,03 € della postazione di telelavoro per i 127 nuovi beneficiari + un rimborso forfettario netto di 650,00 euro annui, per i fortunati che afferiscono all’amministrazione centrale) La circolare 1 del 2020 del Ministero della Pubblica Amministrazione rompe gli indugi e chiarisce con il recente DL 2 marzo 2020, n. 9 (“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”) che l’obbligo per il ricorso a nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa ha terminato la fase sperimentale (mai avviata al CNR) e pertanto opera ormai a regime.
La circolare prevede che le misure organizzative di lavoro agile costituiscano oggetto di valutazione nell’ambito dei percorsi di misurazione della performance organizzativa e individuale all'interno delle amministrazioni pubbliche.
Eppure anche in questo il CNR era in anticipo avendo introdotto uno specifico obiettivo nel 2019 per il DG (Potenziamento delle politiche di welfare riferite in particolare allo “smart working” e agli accordi di mobilità sostenibile), sfortunatamente del tutto disatteso nel corso del 2019.
Saprà l’Ente con un sussulto finale di efficienza recepire l’obbligo normativo prima che l’epidemia si dissolva naturalmente? Noi abbiamo qualche suggerimento immediato:
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Ultimo aggiornamento Giovedì 05 Marzo 2020 12:43 |