Non c’è bisogno di ricordarvi il nostro punto di vista circa le modalità di gestione dell’orario di Lavoro.

Da alcuni mesi circolava una nota interna del Dirigente  dirigente di prima fascia direttore f.f. Alessandro Preti che proponeva un’interpretazione del tutto arbitraria delle prerogative previste dal CCNL per ricercatori e tecnologi.

In una recente analisi avevamo evidenziato l’inconsistenza delle, scarse, motivazioni addotte dal Dr. Preti nella sua nota, confortati in questo da una nota dell’ANPRI che riportava una sconfessione della nota di Preti anche da parte del Direttore Generale .

A questo punto abbiamo voluto vederci più chiaro ed abbiamo  richiesto ad un noto giuslavorista, il prof. Gaetano Natullo, un parere in merito.  Trovate a questo link il parere trasmessoci, che smentisce su tutta le linea l’interpretazione fantasiosa offerta dal Dr. Preti.

Ricordiamo che l'estensore della nota sul chiarimento della gestione presenze, Alessandro Preti, è un dirigente incaricato di prima fascia che, senza considerare la retribuzione di risultato ha percepito  al Giugno 2012 118.934,57 € (cf link)  cui vanno aggiunti 29.804,53 € di retribuzione di risultato (cf link) per un totale di 148.739,10 €  annui.

A questo punto sorge spontanea una domanda: che risultati ha ottenuto l'amministrazione centrale, e il Dr. Preti in particolare, mentre sono fermi i passaggi di fascia per il personale del CNR ?

Alessandro Preti è direttore f.f. della "Direzione centrale supporto alla gestione delle risorse" e comprendere che il Telelavoro non c'entra nulla con l'autocertificazione di R&T dovrebbe essere di sua stretta competenza. Per quale motivo il contribuente paga, profumatamente un dirigente di prima fascia ?

Potremmo almeno chiedergli indietro almeno le "retribuzioni di risultato" degli ultimi anni e bandire  con quei soldi qualche assegno di ricerca per giovani che competono,  a livello internazionale, nei propri settori di ricerca ?