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Lettera al Ministro sulle modifiche allo Statuto del CNR PDF Stampa E-mail
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Lunedì 08 Dicembre 2014 21:28

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

p.c. VII Commissione Senato

Gentile Ministra,

 

sono attualmente all’attenzione del Suo Ministero per il controllo ai sensi dell’art 7 del Decreto Legislativo 31 dicembre 2009, n. 213 "Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165. (10G0013)” le modifiche dello Statuto e del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del CNR.

Pur senza entrare dettagliatamente nel merito delle correzioni proposte, vogliamo attirare la Sua attenzione su alcuni aspetti fondamentali che, a nostro avviso, meritano di essere approfonditi in quanto in palese violazione delle normative di legge e delle linee di indirizzo parlamentari.

Innanzitutto sottolineiamo che la componente dei ricercatori non è stata mai consultata nel corso della procedura di modifica, né in modo diretto né attraverso i propri organi elettivi. Ciò avviene in spregio dei principi della Carta Europea dei Ricercatori e della risoluzione approvata dalla VII Commissione Senato sull’affare N. 235 il 7 ottobre u.s..

Inoltre ricordiamo che l’articolo 3 del DLsg 213/09 prevede che la rappresentatività dei ricercatori nei CdA degli Enti pubblici di Ricerca sia garantita attraverso “quanti sono stati eletti dai ricercatori in organismi degli enti, ove esistenti” (articolo 1, comma 1, lettera f) della legge 27 settembre 2007, n. 165).

Interpretando correttamente tale norma, i maggiori Enti di Ricerca vigilati dal MIUR (a partire da INFN e INGV) prevedono che i rappresentanti dei ricercatori e tecnologi siano eletti da tale comunità.

In modo totalmente anomalo ed arbitrario la proposta di modifica dell’art. 7 dello Statuto prevede che tale rappresentante sia eletto da tutto il personale del CNR, inclusa la componente di ruolo amministrativo.

L’allargamento dell’elettorato attivo al di là della rete di ricerca non solo è in contrasto con il summenzionato articolo 1, comma 1, lettera f) della legge 27 settembre 2007, n. 165 ma anche con l’art. 9 del DLsg 213/09, secondo cui tale rappresentante è “espressione delle comunità scientifica di riferimento”. Auspichiamo pertanto che il MIUR richieda una modifica di tale articolo 7. Ricordiamo che nel recente passato, l’esclusione del rappresentante indicato dai Ricercatori e Tecnologi del CNR dal CdA (specificamente Umberto Amato, tra i firmatari del presente documento) ha innescato una protesta sfociata nell’astensione dalla valutazione ANVUR per il periodo 2004-2010, così come ricordato anche in una lettera (Research: Boycott challenges research tactics) pubblicata sulla rivista Nature in data 19 Settembre 2013.

Auspichiamo che questo Governo sappia rappresentare un punto di totale discontinuità dalla recente politica, dando realmente centralità alla ricerca nel Paese e autonomia ai ricercatori nel pieno rispetto della Carta Europea dei Ricercatori. Riteniamo a tale proposito che un interessante punto di partenza sia costituito dalla summenzionata risoluzione della VII Commissione Senato. Partendo da un riconoscimento della “valenza strategica della ricerca e dell’innovazione per il Paese” e dalla constatazione che “gli EPR sono considerati un’appendice del tutto marginale del comparto della pubblica amministrazione da un lato e dell’università dall’altro”, dopo un’analisi impietosa dei principali problemi che affliggono gli Enti di ricerca, la Commissione impegna il Governo alla “più ampia partecipazione dei ricercatori e tecnologi degli EPR negli organi di governo e consultivi degli stessi enti” e al recepimento delle “proposte della Carta europea dei ricercatori e del documento della Commissione Europea European Framework for Research Careers”.

A tal fine Le chiediamo un incontro per illustrare le nostre ragioni, nella nostra qualità di Ricercatori riuniti nell’associazione Articolo 33 incluso il rappresentante dei ricercatori nel CdA del CNR, indicato al suo predecessore nel Luglio 2011 a seguito dell’unica consultazione organizzata fra i ricercatori dall’Ente e, purtroppo, non scelto dall’allora Ministro Gelmini.

In attesa di un suo cortese riscontro le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Umberto Amato

Lorenzo Crocco

Patrizia Lavia

Vito Mocella

Fabrizio L. Ricci

 
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