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Tesoretto (ovvero: restituiamo alla rete quel che le spetta!) PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Venerdì 13 Dicembre 2019 10:51

Da alcune settimane aleggia sul CNR l’ombra di un tesoretto presente nel bilancio di previsione 2020.

 

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: il merito è dei nuovi dirigenti, a loro va un indiscutibile ringraziamento per avere analizzato le pieghe del bilancio e aver riportato alla luce tali disponibilità economiche.

 

Vista l’entità, più che tesoretto sarebbe il caso di chiamarlo tesorone, ma cerchiamo di restare ai fatti.

 

Fin dal messaggio di Vito  Mocella del 5 dicembre scorso, è apparso chiaro che quest’anno l’avanzo disponibile di amministrazione è molto elevato rispetto al solito e che, 27 milioni (e rotti) di spese di personale non utilizzate, sono difficili da immaginare come il frutto di una gestione sana del bilancio.

 

Da una lettura attenta del bilancio emerge un quadro ancor più sorprendente.

 

L’avanzo di amministrazione alla data di redazione del bilancio è di ben 254.284.543,05 € ovvero oltre duecento cinquanta milioni di euro.


Per semplicità espositiva (in APPENDICE qualche dettaglio in più) possiamo considerare che l’avanzo di amministrazione reale quest'anno è di 254.284.543,05€, da cui, sottraendo la parte vincolata (nella quale è già presente un avanzo destinato al processo di stabilizzazione) si ottiene un avanzo effettivamente disponibile di 151.471.674,51 €.

 

Questa è la cifra reale di questo "tesorettone": oltre 150 milioni di euro.


A fronte di un avanzo di amministrazione disponibile così elevato una serie di interrogativi sono inevitabili.


E’ possibile realizzare un tale avanzo disponibile in un solo anno di esercizio finanziario, oppure è presumibile che esso sia il frutto di più anni in cui il tesoretto è diventato man mano tesorone? Inevitabilmente, se si dovesse evidenziare che tale avanzo è il frutto di un accumulo protrattosi per vari anni non si potrà che informare le autorità competenti per gli atti dovuti, come ad esempio l’eventuale danno erariale legato agli interessi di mora per quasi 3 milioni di euro che gravavano sul bilancio 2019.


Occorre chiarire l’origine di tale abnorme avanzo, anche perché non è possibile dimenticare che gli ultimi anni sono stati di enorme sofferenza per tutta la rete scientifica, che ha subìto prelievi dai propri fondi di ricerca (nel 2016) ed è stata costantemente tenuta sotto la minaccia di prelievi forzosi, culminata con le linee guida per il bilancio 2019 che hanno costituito la motivazione per varie misure vessatorie, fra cui le circolari 6 e 11 nel 2019.


Cosa è possibile fare adesso per compensare, almeno in parte, questi anni di sofferenza per la rete scientifica, visto che vi sono al momento oltre 150 milioni di avanzo realmente disponibili?


Segue un elenco, non esaustivo, del reimpiego di tale somma tanto auspicabile quanto inevitabile visto che queste “economie” sono state realizzate necessariamente a scapito della rete di ricerca:

 

- Copertura integrale delle spese delle aree di ricerca e degli istituti, quali quelle della manutenzione, che attualmente gravano sui fondi di ricerca della rete.

 

- Attivazione di un congruo numero di progressioni di carriera, vista la decennale inadempienza dell’Ente per le previsioni contrattuali ex artt. 15 e 54, attraverso nuovi bandi e scorrimenti di idonei dalle ultime graduatorie. Per i concorsi ai sensi dell’art. 15 del CCNL, dai dati dell’amministrazione, la stima per 1000 progressioni di carriera non è molto distante dai 10 milioni di euro, una bazzecola a fronte dell’avanzo di cui sopra.

 

- Utilizzo completo delle graduatorie di idonei 367 per la ulteriore valorizzazione del personale.

 

- Attivazione di un congruo numero di progetti di ricerca “seeds” per rilanciare l’attività di curiosità all’interno dell’ente, in particolare per i giovani e per il personale con difficoltà ad attrarre fondi di ricerca.

 

- Attivazione di un fondo di solidarietà per pagare le spese di pubblicazione per i ricercatori/tecnologi che non dispongono di fondi di ricerca adeguati.

 

- Ritiro delle circolari 6, 11/2019  e del Manuale operativo per la gestione dei progetti (circolare 27/2019).

 

…..

 

APPENDICE

 

Osservando il bilancio di previsione 2020 si nota che l’avanzo di amministrazione alla data di redazione del bilancio è di ben 254.284.543,05 € e che, in modo alquanto anomalo, sono state presunte per il restante periodo nell'esercizio 2019 uscite per ben 151.338.028,79 in modo tale da ridurre l’avanzo da applicare al bilancio a 150.786.514,2 di cui 102.812.868,54 € vincolati ragion per cui restano disponibili a bilancio 47.973.645.72 €.

 

 

Non ci soffermiamo sulle motivazioni che hanno indotto ad una simile spropositata previsione di uscite nel restante periodo, visto che in tutti i bilanci precedenti (cf. estratti del bilancio di seguito)  l’avanzo alla data di redazione coincideva sempre con l’avanzo da riportare in bilancio.


E’ pertanto lecito presumere che l’avanzo di amministrazione reale del 2019 sia 254.284.543,05€ con le conseguenze di cui sopra.

 

Il grafico di seguito mostra l’andamento dell’avanzo di amministrazione applicato al bilancio, che include la parte vincolata (tipicamente vincoli derivanti da impegni per progetti strategici ecc..) e la parte disponibile.

 

La  parte disponibile è quella che davvero può essere utilizzata per fare la politica di ricerca dell'Ente.

 

Il grafico mostra come la parte disponibile sia stata posta (artificialmente?) a valori prossimi allo zero negli ultimi anni e mostra quindi in tutta la sua evidenza l’anomalia della situazione attuale, specie se raffrontata a quella dei dati presenti nei bilanci degli ultimi anni.


 


 

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Dicembre 2019 12:26
 
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